Ecco a voi la storia di un ritorno.
Un ritorno a casa, in Abruzzo.
La storia di una svolta.
Il punto e a capo di un nostro amico di Roma che ha deciso di scrivere le nuove pagine del “romanzo della propria esistenza” e continuare ad “amare la vita oltre la sua logica e capirne il senso”, decidendo di chiudere i capitoli della “smania cittadina e dei suoi posti splendidi ma sempre troppo affollati”, per aprirne di nuovi in cui assaporare un’esistenza “appartata e silenziosa, di una genuinità bonaria, sgombra di lustrini puerili, fatta di schiettezza e ruvidezza generosa, di terra e affetti interrotti, di legna sul fuoco, nevicate e tramontana, di costumanza familiare… di nuove giornate, non più scandite da cadenze cittadine, ma da tempi dettati dalla natura madre e dalle sue regole, in cui impadronirsi di nuovo delle vecchie abilità richieste (l’orto, la vigna, gli animali, la dispensa) e poter apprenderne di nuove per diventare depositario di quella perizia tipicamente contadina che il vivere in campagna richiede”.
Ecco la storia di un ritorno a un paese abbandonato per lavoro e, al tempo stesso, quella del ritorno possibile di tanti, grazie allo smart working.
La storia di una svolta coraggiosa e consapevole, che siamo sicuri poterà nuova linfa vitale nel nostro amico, che ha deciso di lasciare la città, per vivere più a contatto con se stesso e con i paesaggi dell’incantevole Appenino abruzzese!
Per vivere in una dimensione più lenta, più naturale, più umana.
Ecco il link per l’intero album fotografico: